sabato 22 luglio 2017

Strappar via? Esplicitamente vietato. Libere riflessioni su Mt 13,24-43.




Da un pò di giorni, per motivi di tempo (la chiusura dell'anno sociale porta con se una stanchezza enorme) o di pigrizia, ho rinunciato a scrivere in questo blog, sopratutto per ciò che concerne le riflessioni domenicali. Un amico oggi mi invia un messaggio: "Non mi invii il link con la riflessione del blog da un pò di giorni ma vorrei proprio vedere cosa dirai sulla zizzania di cui parla il Vangelo". Beh la prima reazione è stata: devo subito scrivere...il mio carattere per natura accetta le sfide. 
La seconda è stato un pensiero: spesso mi capita di sentirmi zizzania e in qualche modo, visto che mi sento autorizzato dallo stesso Vangelo, dovrò pur difendere questa benedetta zizzania. 
Si. Gesù difende la zizzania. Per lui, nell'orto dell'umanità c'è qualcosa di più dannoso e pericoloso di una pianta narcotica come la zizzania. Cosa? Chi? Coloro che, basandosi sul proprio unilaterale giudizio, si sentono in continuo diritto di sentenziare cosa è zizzania  e cosa non lo è. Gli zelanti. I pii. I bigotti. Gli strenui difensori della morale e dei principi. Gli stessi che spesso, immersi nell'ipocrita ignoranza o nei propri irrisolti personali, amano dividere il campo del mondo in buoni e cattivi, un pò come una volta si faceva sulle lavagne delle scuole. 
Peccato però che il Maestro di Nazareth non usa il gessetto bianco e non ama catalogare ed etichettare. E sicuramente non ama che lo facciano i suoi. Perchè teme il loro giudizio, la loro spavalderia fondamentalista, la loro voglia di strappar via ciò che essi considerano male: “Allora i servi andarono dal padrone di casa e gli dissero: “Signore, non hai seminato del buon seme nel tuo campo? Da dove viene la zizzania? Vuoi che andiamo a raccoglierla?”- “No perché non succeda che, raccogliendo la zizzania, con essa sradichiate anche il grano”




Gesù non vuole che nessuno consideri zizzania l'altro. Perchè?  Perchè la visione dell'uomo, di ogni uomo (anche se indossa sacratissimi paramenti, colletti bianchi o ha atteggiamenti da guru) non è mai completa, è sempre relativa e per questo spesso fallace e capace di ingabbiare nella ristrettezza di categorie peccaminose e giudicanti ciò che è semplicemente bene e di dichiarare ottimo ed eccellente ciò che in modo evidente danneggia, reprime, restringe, riduce l'umano e il creato. 
Il compito di chi ha capito e accolto il pensiero di Gesù di Nazareth non è infatti dividere il mondo in promossi e bocciati, in piante buone ed erbacce cattive ma piuttosto quello di crescere non temendo la piccolezza e la fragilità, rinunciando alla tentazione della potenza: il piccolissimo seme di senape non diventerà mai una quercia o un cedro ma resterà sempre un alberello piccolo, un arbusto fragile il cui splendore risiederà esclusivamente nella capacità di accogliere il nido degli uomini, soprattutto di coloro che sono stanchi e feriti, offrendo loro un casa e un pò d'ombra. 
I cristiani, poi,  non hanno paura dinanzi alla grandezza e alla vastita della massa a cui anch'essi appartengono e per questo rinunciano ad ogni snobbismo, ad ogni ipocrita e finta superiorità, rinnegando ogni forma di clericalismo sacrale: scelgono di essere lievito, di mescolarsi, di fermentare dal di dentro la pasta, facendola crescere con il respiro dell'amore. 
Nessuna guerra a nessuna zizzania. Nessuna lavagna dei buoni e dei cattivi. Nessuna zizzania da strappare: a noi no, non solo non è dato e non è chiesto ma è esplicitamente impedito. 
Lui solo strapperà la zizzania. 
Lui solo con i suoi angeli sa cosa veramente non è erba buona, cosa non è amore, cosa in fondo è gia morto perchè privo della vita vera che è l'amore. Lui solo può far questo. Ripeto, noi no. Non possiamo strappar via niente, buttar via niente. Non possiamo buttar via neppure noi stessi: non siamo autorizzati a considerarci erba cattiva, zizzania da eliminare. Non possiamo strapparci via. Lui solo conosce l'ingrediente segreto che si cela nel cuore degli uomini. Lui solo, non noi.

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