domenica 13 agosto 2017

Fiducia discreta. Libere riflessioni su MT 14, 22-33 e 1 Re 19

Versetti densi, carichi di simbologia e sfumature, di significati esegetici eruditi ed altri più evidenti. Ciò che rimbalza dinanzi agli occhi è la poetica di Dio, fatta di pochissime didascalie e moltissime figure retoriche, da scrutare, indagare, interpretare, cogliere nella loro profondità. Non mi sto riferendo al modo in cui è scritta la Bibbia ma piuttosto al modo con cui l'Amore creatore comunica la propria energia di vita al cuore di ogni donna e di ogni uomo. Non sceglie vie impositive, rifiuta le strade dell'evidenza: Elia non può rintracciare i suoi passi nel vento impetuoso, nel fuoco, nel terremoto. 




E così Gesù sul mare caotico e complesso della vita umana non si erge come un faro dalla luce chiara, come una boa imponente, come un Poseidon forte e dominante. Decide piuttosto di seguire apparenze discrete. Addirittura fino a sembrare un fantasma. Sembra quasi che il segreto per riconoscerlo sia presente più negli occhi di chi lo guarda che nella sua forza: così ad Emmaus, così sul lago dopo la resurrezione, così nel Cenacolo. Dio decide di essere con noi in questa navigazione ardua e a volte tempestosa che è la vita attraverso la via della discrezione, della non evidenza, con sembianze più da artista di strada che da grande pittore di cattedrali. Pare che a lui interessi più il nostro desiderio di ricercarlo che di possederlo, più la nostra capacità di fidarci che quella di essere sicuri. Fidarsi significa infatti imparar a camminare sul mare, non indietreggiare per la liquidità dei pavimenti su cui è facile inciampare annegando nel proprio errore. Fidarsi vuol dire non prestare attenzione ai venti che si agitano perché non è in essi che si decide il nostro destino ultimo. Fidarsi vuol dire volgere lo sguardo ad una presenza discreta, quasi fantasmatica ma più reale di tante evidenze. È questa fiducia che consente di non annegare tra i mulinelli di questo mare che è la nostra esistenza. Fiducia in un sussurro di  brezza leggera, in un Uomo discreto che reca in sè la sorgente della Vita, quella che non viene meno, quella che non delude. 

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