Dietro questo desiderio di libertà vedo il muoversi sotterraneo di uno spirito di autenticità, di una voglia grande di essere se stessi non "nonostante" ma a partire dalle proprie fragilità, che a volte sono più forti e potenti di ciò che da sicurezza.
In fondo la fragilità è la dimensione fondante dell'amore: non solo l'amore è un sentimento fragile ma è autentico solo quando passa la prova della fragilità dell'amata, dell'amato. Senza questa prova l'amore è solo per se stessi, variante di un narcisismo malato: e quanti malati ci sono in giro!
In questi tempi epocali, in cui nuovi paradigmi antropologici si affacciano all'orizzonte, dovremmo imparare a ragionare a partire dai desideri di libertà e autenticità. A non demonizzarli ma a leggere in essi il volto di un tessuto umano che non vuole celarsi: forse scopriremo che non esiste il bianco e il nero ma un'infinità schiera di colori, a volte in armonia a volte incastrati a forza con logiche di compromessi ma in ogni caso tutti e sempre cittadini del cuore dell'uomo reale.
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