domenica 23 aprile 2017

Sta in mezzo. Libere riflessioni su Gv 20, 19-31.

Sta in mezzo. Al centro. Della vita, dei dolori, delle gioie, dei desideri, delle attese, dei fallimenti e dei successi. Al centro di ogni cosa. 
Sta in mezzo anche quando le porte sono chiuse, gli occhi incapaci di riconoscerlo, i cuori assenti e distratti dalla vita che si vive. 
Non lo si può tenere fuori e non si può prentendere di metterlo in una nicchia, in uno spazio più o meno sacro, in un compartimento preciso e specializzato. 
Il Risorto sta sempre in mezzo, al centro, dentro. Distante e vicino a tutti allo stesso modo: non c'è clero che possa garantirsi una vicinanza privilegiata, non c'è categoria peccatrice che possa dirsi più lontana rispetto ad altri.  E' in mezzo, come in quei gruppi scout in cui ti insegnano che è importante stare in cerchio perchè ognuno è uguale all'altro e tutti distano allo stesso modo dal centro.  Tutti vicini a lui, allo stessa maniera  anche se con sapori e consapevolezze diverse. Come diversa è ogni storia, ogni percorso. Mai catalogabile: il suo è un approccio idiografico in cui l'initimità, fatta di amore e conoscenza, supera barriere e giudizi, norme rigide e considerazioni superficiali.Lui conosce tutti e per tutti dà la vita, facendo delle proprie ferite la firma di un amore gratuito, dono per tutti, da accogliere e mai da conquistare. 
 
È al centro, dentro, in mezzo,  per soffiare Amore e dare alle nostre giornate il sapore della continua rigenerazione, della creazione di vita che nasce da cuori disposti a donare e perdonare. Amore  che dona amore. Ma senza prove. Perchè l'amore non si tocca, si respira. Non si vede, si sente. Non si cattura, si libera. E per credere all'amore devi essere stato toccato almeno una volta nella vita dalla sua bellezza e devi aver deciso, almeno in piccola parta, di donarlo a tua volta. È grazie a  questo tocco, grazie a questa decisione, che ti aiuta a  rientrare dalla  distrazione perenne di una vita vissuta all'esterno di se stessi, che puoi guardarti dentro e poi guardarti attorno, dove la tua vita si gioca ogni giorno. Per riconoscere tra le trame di questo gioco rischioso e bellissimo la Presenza di un Amore folle, che ti invita a sperare. Ed è quando ti fidi di quest'Amore che riconosci nel suo profumo la presenza discreta di Colui di cui sappiamo meno di quanto crediamo e più di quanto ci serve. Sappiamo che è Amore. Fatto carne. Fatto vita. Più forte della morte. Di ogni morte. Signore e Dio. Mio e tuo. Di tutti, proprio di tutti. Nessuno escluso. 

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